venerdì 25 gennaio 2008

Dosson di Costalta

Quando qualcosa mi turba cerco in tutti i modi di far scivolare via la malinconia. Una volta, quando ancora giovane e immaturo mi affogavo nella birra, ora con qualche anno in più di esperienza ho capito che non ne vale la pena. Metti a repentaglio la tua e altrui salute e non risolvi niente dato che spesso l'alcool provoca un alone di solitudine e depressione attorno a se che è utile solo per peggiorare le cose.
Il mio nuovo rifugio dalla malinconia è rappresentato dalla montagna. Due sono i luoghi che preferisco in queste situazioni: la ferrata del rio secco chiamata semplicemente da me EL CADIN o il Dosson di Costalta. Viste le ultime precipitazioni nevose dei giorni scorsi ho deciso che per oggi era meglio inforcare le ciaspole e salire su quel bellissimo balcone panoramico che è Costalta. Camminare nella neve mi mette pace, tutto appare più tranquillo e i rumori sono ovattati, è molto rilassante.

(Gronlait e Fravort visti da Malga Pez)

Come di consueto giunto sul cocuzzolo - in realtà un vasto prato - ho regalato alla croce di vetta i miei pensieri e così, ristorato e rinfrancato dalla bellezza del luogo mi sono incamminato per la via di ritorno godendomi le cime della Val dei Mocheni che lentamente si coloravano al calare del sole.


(Gronlait e Fravort al calar del sole)

(Tramonto a Malga Pez)

Quest'anno è gia la terza volta che salgo questa cima. Non sarà l'ultima volta. Per fortuna salirò anche quando il mio animo sarà più felice e questo non potrà che aumentare la mia contentezza.
Devo finire la sessione di still life.

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