domenica 24 febbraio 2008

Con la slitta in val Sarentino

h 7.30 sono al parcheggio del Lele che aspetto Luca perché oggi si va a slittare in val Sarentino. A noi si aggregano Carlo, Paola, Monica e el Botte! Dato che nel parcheggio non ci sono - siamo un paio di minuti in ritardo - li troviamo a fare colazione al bar e con insistenza li incitiamo a partire - come direbbe qualcuno: ghè da nar! - perché la giornata si prospetta fantastica e non vogliamo perderne nemmeno un minuto.
Arrivati a Bolzano imbocchiamo la val Sarentino che, se nel primo tratto è stretta, impervia e rocciosa, dopo pochi km si apre con uno splendido panorama caratterizzato da verdi prati, masi di montagna e splendide cime innevate che si fondono con l'intenso azzurro del cielo.
Parcheggiato a San Martino noleggiamo le slitte - sempre più esosi diventano questi noleggiatori - e dopo aver preso lo ski pass - forse potremmo chiamarlo slitta pass - ci fiondiamo in cabinovia salendo velocemente ai quasi 2500 m dell'arrivo. Il panorama è stupendo e, nel vedere tutte quelle cime innevate e con dolci pendii, quasi mi pento di essere venuto con la slitta lasciando a casa pelli di foca e sci.
Con Carlo, memori delle precedenti slittate, ci accorgiamo che qualcosa è cambiato notando un nuovo tunnel dove una volta cominciava la pista - per aumentare le loro rendite, questi impiantisti sono sempre disposti a rovinare la montagna :-( - ma presi dall'entusiasmo ci lanciamo in picchiata lungo il percorso senza pensarci più di tanto. Saliamo e scendiamo divertendoci alcune volte prima di accorgerci che il sole e il caldo stanno esercitando un effetto negativo sulla neve, sciogliendola a vista d'occhio e rendendo insidiosa, a causa della formazione di dossi, la discesa. Dopo un altro paio di discese visto che la situazione non tende, come ovvio che sia dato che è quasi mezzogiorno, a migliorare decido di abdicare e giunto alla stazione superiore della cabinovia trovo una comoda panchina e la faccio mia rimanendo a petto nudo e assumendo pose da lucertola. Rimango li, a tratti sonnecchiando a tratti chiacchierando con gli altri, a ricevere il bacio caldo del sole per circa 3 ore e quando riesco a vedermi allo specchio mi accorgo che sono tutto rosso - sarà timidezza :-)? - ed assomiglio ad un pomodoro maturo. Verso le 16.30 decidiamo di prendere la strada del ritorno con il proposito di andare a bere una cioccolata calda al Serafini. Troppo pieno in gelateria, si va al Sartori's e con Carlo, dopo breve meditazione, aboliamo l'idea della cioccolata concedendoci un bicchiere di sane bollicine bionde. Ci salutiamo e ognuno ricomincia a seguire il proprio percorso. Bellissima giornata!

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