sabato 2 febbraio 2008

Dosson di Costalta

Come al solito, le decisioni prese con Luca, capitano così per caso. Uno scambio di sms e via si parte nuovamente all'avventura. Il tempo è da schifo. Fuori diluvia ma fonti certe mi hanno assicurato che sopra i 1000 m nevica...non si può mica rimanere a casa con una giornata così. Lungo il traggitto che ci porta verso il Redebus parliamo un po' delle nostre recenti acquisizioni in materia di donne. E' meglio stendere un velo pietoso. Arrivati al passo i fiocchi cadono copiosi e fitti ma la temperatura è accettabile. Inforchiamo velocemente ciaspole e sci e ci addentriamo velocemente nel bosco contenti della coltre bianca che circonda e che ci accarezza il viso. In poco meno di un ora siamo alla croce dove ci attende un forte e freddo vento che prende la neve e facendola roterare più volte la fa ricadere parecchi metri più a sud. Il tempo di qualche foto/video e giù a rotta di collo per sfuggire alle ire di Eolo.




(Io sulla cima)

(Luca sopra malga Cambroncoi)

Sul percorso di rientro con nostra gioia possiamo assistere al sole che con prepotenza si fa largo tra le fitte e dense nuvole illuminando con meravigliosi giochi di luce le cime della valle dei Mocheni.

(Fravort e Gronlait)

(Il sole fa capolino fra le nuvole)

Giunti alla macchina, io con le dita semicongelate - maledetto sistema simpatico che ogni tanto va in tilt - decidiamo, come da alcune volte accade, di terminare la nostra escursione con un buon infuso di erbe in quel di Albiano. Dolci e gradevoli aromi accompagnati da gaie chiaccherate ci accompagnano fino ad ora di cena facendoci desistere dall'idea di avventurarci in notturna sulla Marzola.

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