mercoledì 27 febbraio 2008

Laghi di Lamar

Il lago di Lamar - una volta unito al vicino e più profondo lago Santo - in parte celato dalla rigogliosa vegetazione del versante Meridionale della Paganella e alimentato da sorgenti sotterranee, oltre ad essere metà di numerosi turisti nella bella stagione, è stato il mio percorso di training odierno. Partito dalla chiesa di Zambana vecchia mi sono avviato lungo l'irto sentiero - la prima parte è condivisa da chi vuole risalire la val Manara - che attraverso un rigoglioso faggeto porta velocemente a circa 800 m di altitudine per poi con numerosi saliscendi scendere ripidamente verso la conca del lago. Coperto il percorso di andata in meno di 40 minuti, arrivato al ristorante ai Tre faggi - situato ad una decina di metri dal lago - ho potuto godere delle bellissime sfumature di verde che la luce del sole sopra di me stava creando sulla superficie piatta dell'ameno specchio d'acqua. Sovente l'estate salgo di corsa al lago per cercare un po' di refrigerio dalla calura trascorrendo un po' di tempo nell'acqua - il tempo di compiere la traversata longitudinale avanti e indietro - per poi rifiondarmi velocemente in valle. Questi ed altri ricordi tra cui una pazza notte di d'inverno in compagnia di una lei riaffiorano alla mente facendomi sorridere. Il sole ormai sta scivolando verso il riposo illuminando le ardite pareti sovrastanti: è tempo di tornare sui miei passi.
Lungo il rientro incontro un signore di mezza età che sta salendo vestito di tutto punto; mi guarda - io sono in mini pantaloncini da corsa e maglia tecnica - e scuotendo la testa dice:"Allenamento eh?". Rallento un po' il passo, lo guardo anch'io e ridendo gli dico: "Certo, mai zeder...!". :-)

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