giovedì 21 febbraio 2008

Malga Kraun

Mercoledì 20 febbraio

Sono al lavoro quando mi chiama Alessio proponendomi la salita al monte di Mezzocorona verso l'una di pomeriggio. Avendola già in programma, appena finito il turno ci troviamo alla fontana dove parte il sentiero. Propongo di salire in maniera diversa dal solito risparmiando le energie nel primo tratto per poi aumentare il ritmo verso la metà dato che, pochi giorni fa con Norberto, ciò mi aveva permesso di salire in meno di 30 minuti. La mia intenzione è quella di procedere ad una velocità in salita di 1000-1150 m fino a poco sotto il capitello di S. Antonio per poi accelerare e rimanere sui 1800-1900 m/h fino alla cima. Alessio non è molto convinto e mi dice: "Ensoma te voi tirarme el col encoi!". Nonostante le sue affermazioni, saliamo chiaccherando senza troppa fatica staccandoci solo dopo la metà e coprendo i circa 600 m di dislivello rispettivamente in 28'50 io e 31' lui. Dopo una breve sosta di un paio di minuti godendo del bel scorcio sulla piana rotaliana che si apre dalla cima, riprendiamo il cammino dirigendoci verso malga Kraun. L'ultima volta che siama saliti assieme alla malga è stato circa 6 mesi fa e da quel giorno non ci siamo più stati nemmeno da soli.
Il percorso che porta alla nostra meta, solitamente, soprattutto nei mesi caldi, è molto frequentato anche da camminatori mediocri data la possibilità di superare il dislivello più importante con l'ausilio della funivia che in pochi minuti porta dal paese di Mezzocorona al monte omonimo.
Con un po' di fortuna, nel faggeto in cui si dirama la strada, è possibile incontrare cervi, camosci e altri animali selvatici la cui vista suscita sempre forti emozioni.
A tratti camminando, a tratti correndo - io avrei preferito farla tutta di corsa - arriviamo in circa mezzora alla malga. Sopra di noi, illuminata dal sole, vediamo cima Roccapiana e per un attimo mi balena l'idea di continuare a salire fino a toccarne la possente croce di vetta: troppo tardi e troppo freddo, sarà per un'altra volta. Ci fermiamo a riposare per qualche minuto e poi via di corsa verso casa.

1 commento:

Unknown ha detto...

Mi è capitato più volte di sentire parlare di sport gli uomini e di aver notato con una frequenza decisamente significativa che il loro vero interesse non era tanto per l'attività fisica in se, ma per il risultato cronometrico. Fa un certo non so che(in verità so bene quello che mi fa) scoprire che anche per alessandro ed i suoi amici il risultato del tempo impiegato ha un alto valore simbolico. Ciao ciao.