domenica 2 novembre 2008

La Montagna volante

Due fratelli lasciano la natia Irlanda alla volta di un impervia regione del Tibet orientale, allo scopo di "colmare una lacuna sulla carta geografica", rintracciare il Phur-ri, una vetta più alta del Chomolangma, di cui parlano solo le leggende dei popoli nomadi e della quale aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l'ultima guerra.
Liam, il fratello maggiore, è un ex informatico che si è ritirato a vivere su un'isola quasi disabitata e irraggiungibile, in mezzo alle tempeste, alle sue mandrie di mucche e ai suoi computer, grazie ai quali, nelle notti solitarie, quando non contempla la volta celeste con il telescopio, naviga ossessivamente alla ricerca di notizie sul Phur-Ri. 
Deciso a partire, richiama il fratello dalla sua vita errabonda sulle navi e insieme varcano i confini della regione preclusa agli occidentali, dove presumono trovarsi la montagna. Li si uniscono a un clan di nomadi che pascolano una mandria di yak, condividendo la loro esperienza spartana nelle caratteristiche yurte. Subito si fa evidente e doloroso il radicale divario di mentalità tra Liam - malato di nostalgia febbrile e irrequieto - ed i nomadi, abituati a ritmi di vita lenti, scanditi da riti e abitudini plurisecolari. Il fratello è invece subito catturato dalla amore per Nyema, una donna bellissima con alle spalle una storia di violenza e di morte. Dopo un imprudente tentativo solitario di Liam, i due fratelli partono decisi a scalare il Phur-Ri, "la Montagna volante".

"Sono morto a 6840 metri sopra il livello del mare il quattro maggio dell'anno del Cavallo. Il luogo della mia morte si trovava ai piedi di una guglia rocciosa corazzata di ghiaccio, nel cui lato riparato dal vento avevo superato la notte."

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