mercoledì 26 novembre 2008

Shake

Shake come scossa, trillo di campanello, come fessura quando ci si riferisce al legno, una ferita nella materia viva.
To shake come scrollare, scuotere, agitare, smuovere, miscelare, far crollare, indebolire, tremare, tentennare, far nascere un dubbio. 
Shakespeare viene percorso e ˝percosso˝ trasversalmente, le sue parole cadono come intemperie sulla vita quotidiana, a disegnare i sentimenti che oggi come allora travolgono l'uomo senza nessuna coerenza. Il lato oscuro di tanto Shakespeare racconta l'uomo fragile e animale, che non vuole la diversità, che non ha e non sa dare certezze, che sospetta e tradisce, che non distingue il confine fra realtà e finzione, incapace di riconoscere il vero o di sottrarsi al destino di un meccanismo perverso, che pretende il potere e lo ottiene con rabbia e molto sangue. 

Ieri con Elena - Maura non stava bene - al Cuminetti per questo bello spettacolo. Unica pecca la scarsa presenza di pubblico: eravamo meno di 50 in sala :-(.

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