giovedì 19 marzo 2009

Il volo della Martora

Nelle brevi storie di questo libro di Corona troviamo la durezza, l’asprezza della vita nelle strette e impervie valli delle montagne friulane.  Riviviamo così il mondo chiuso dei paesi, ascoltando l’eco delle città che risale dalla pianura lungo la Val Cellina, portato dai mercanti che macinano chilometri nel loro commercio di manufatti di legno.  Il tema del confronto tra uomo e natura è presente in molti dei racconti, come in "Il faggio" dove assume le forme di una violenta lotta tra un boscaiolo e un grande albero da abbattere, oppure in "Il volo" della martora nel quale la sfida è tra un gruppo di bracconieri e l’astuto predatore.
Splendido a mio parere il primo racconto "Mio Nonno" in cui Mauro trasmette, come imparato dal saggio avo, nozioni sull'anima del legno degli alberi che popolano il bosco

"Ad ogni ritorno dell'autunno gli alberi lasciano cadere le foglie. Sono stanchi, sfiniti, disorientati dalle carezze di bizzarre primavere e torride estati. Hanno sopportato pazienti, temporali, uragani, venti improvvisi e violenti e il sole di luglio che ha brunito le loro chiome di un bel verde bronzo antico. Ora hanno voglia di riposare, di riflettere e apprestarsi al sonno dell'inverno."

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