venerdì 31 luglio 2009

Via Kasnapoff - IIa torre del Sella

Giovedì 30

Dopo una lunga pausa rieccomi in compagnia di Maurizio al passo Sella armati di corde e ferraglia varia per salire la Kasnapoff sulla seconda torre del Sella. La via, aperta nel 1913 dalla signora von Kasnapoff e dalla guida Zelger, inizia all'estremità destra della parete nord e via via salendo obliqua a circa metà altezza lo spigolo NO sul quale poi prosegue fino alla cima.

(Prime luci su punta delle 5 dita)


Su questa splendida via, con uno sviluppo di 360 m e con difficoltà massime fino al V grado, oltre a trovare della roccia ottima, per niente usurata dai numerosi passaggi, come raccontatomi dal Champion (da oggi el Grec :-D), in una fessura degli ultimi tiri abbiamo scovato un friend incastrato che nonostante vari tentativi non sono mica stato in grado di portarmi via :-(.

(Maurizio alla partenza del secondo tiro)
(Maurizio quasi in sosta)
(Maurizio verso la Ia torre)
(La terza torre del Sella)
(Serial climbers)

Dalla cima il solito bel panorama sul Sassolungo, sulle cime del gruppo della Marmolada e sulla vicina IIIa torre gremita da altri scalatori.

(La doppia prima di arrivare alla base della parete)
(Lo schizzo della via sulla IIa torre del Sella)

Ottima via e bellissima giornata da serial climbers ;-).

Con Norberto sul monte Cadino

Mercoledì 29



Stamane assieme a Norberto siamo partiti per il lungo passo Manghen, meta frequentata dai ciclisti che collega la val di Fiemme alla Valsugana, per salire il monte Cadino.
Situato poco distante dal passo, a differenza della vicina Ziolera e del piccolo lago delle Buse, viene raramente salito e per questo offre un ambiente solitario e selvaggio.
Con numerosi saliscendi attraverso radi boschi di larici alternati a piccoli spazi prativi raggiungiamo in breve il confortevole bivacco situato nei pressi della baita dell'ANA di Telve.

(Il bivacco Manghenetto con la baita dell'ANA di Telve)
(Il monte Croce)

Proseguendo il sentiero con un afa via via sempre più opprimente, superato qualche tratto attrezzato con cordino metallico, saliamo la dolce dorsale per tracce effimere di sentiero che portano velocemente sulla cima che offre un vasto panorama sul Lagorai occidentale ed in particolare sul monte Croce e sulle cime che si dipartono da cima 7 Selle.

(Norberto verso la val Calamento)
(Norberto verso il monte Croce)
(Fiori in vetta)
(Norberto sulla cima del monte Cadino)

Ritorno per lo stesso itinerario.

mercoledì 29 luglio 2009

Sassongher

Martedì 28



Partiti da casa con un temporale incredibile per i tuoni e fulmini e per la quantità d'acqua riversata a terra, con Norberto risalendo l'altoadige raggiungiamo fortunatamente un'assolata val Badia con il suo vasto contorno di cime.

(I Piz da Cir dal passo Gardena)

La metà del giorno è il Sassongher: la montagna per eccellenza di Corvara in Badia.
Dal paese di Colfosco risalendo uno splendido e ripido sentierio raggiungiamo in poco più di venti minuti il rifugio Utia Col Pradat che offre splendidi scorci sul gruppo del Sella con la mitica, sciisticamente parlando, val de Mesdì, sul Civetta e sul Sas Ciampac. Da qui, passando sotto le pareti del Sassongher ci portiamo verso nord in direzione della forcella de Ciampei per poi piegare ad est mirando al piccolo intaglio rappresentato dalla forcella del Sassongher.


(Norberto)
(Norberto col Sass Ciampac)
(Gruppo del Sella)
(Sass Ciampac)
(Il gruppo del Sella con la val de Mesdì)
(Para dai Giai e la val de Juel)

Sul sentierio oltre a numerosi fiori di montagna è possibile notare diversi e graziosi mazzolini di Stelle Alpine. Dalla forcella il panorama sulla val Badia e sul vicino Sasso della Croce è già notevole ma la cima ormai è poco distante e mica ci si può fermare a riposare sugli allori ;-).

(Norberto salendo al Sassongher)
(Norberto sul Sassongher)
(Norberto sul Sassongher)
(Il gruppo del Puez)

Ghè da nar...superato un breve e semplicissimo tratto attrezzato raggiugiamo la cima che, sfortuna vuole, proprio in quel momento è avvolto da qualche nube che limita la visuale e mitiga la calura.

(Stella alpina)
(Stelle alpine)
(Norberto scendendo dal Sassongher)

Di corsa, suscitando orrore in alcuni escursionisti che stanno salendo, ci riportiamo a valle e riprendiamo la strada di casa :-).

(La chiesa di Colfosco verso il Pisciadù)
(Il Sassolungo dal passo Gardena)

Polluce 4091 & Roccia Nera 4075

Sabato 25 - domenica26



Accodandoci ai due piccoli furgoni della SAT di Pressano, io e Luca, ci dirigiamo in val d'Aosta, nel piccolo ma delizioso paesino alpino di S. Jaques. Dopo quasi 500 km e una botta di culo per trovare parcheggio cominciamo a risalire la valle che salendo ai due pian di Verra (inferiore e superiore) passando per lo splendido lago Blu porta verso quella betola che è il rifugio Mezzalama.

(Luca al pian di Verra inferiore)
(Luca al lago Blu)
(Salendo nella valle di Verra)
(Salendo nella valle di Verra)

La salita nell'ampia e lunga valle glaciale pur avvenendo sotto il sole cocente del primo pomeriggio non è affatto impegnativa e i 1400 metri di dislivello in meno di tre ore fuggono via nonostante il non indifferente peso dello zaino.

(Luca e Alessandro verso Polluce e Castore)
(Luca al rifugio Mezzalama)
(Michele verso il Castore)

Dal rifugio il panorama è già molto bello e spazia sopra di noi sui ghiacciai sotto i Breithorn, alla Roccia Nera e al Castore mentre verso il basso sulla verdeggiante valle appena salita e in lontananza sul Gran Paradiso.

(Il rifugio Mezzalama)
(Tramonto sul Castore)
(Tramonto)
(Tramonto sul Castore)
(Tramonto verso la val di Verra)

Dopo una pessima cena - beati i nostri rifugi e bivacchi - e una notte da brividi nonostante 4 coperte a testa - io e Luca assieme ad altri sei sfortunati abbiamo dormito sotto il tetto dei servizi igienici - poco prima delle 5 ci mettiamo in marcia verso il soprastante ghiacciaio.

(Alba sul becco d'Acquila)
(Salendo al colle di Verra)
(Seracchi verso i Breithorn)
(Gran Paradiso)

Seguendo il gruppo della SAT impieghiamo quasi un ora per raggiungere il soprastante rifugio guide d'Ayas e circa un'altra ora su ghiacciaio prima di arrivare alla base del Polluce.

(Prime luci al colle di Verra)
(Michele e Luca salendo al Polluce)
(Weisshorn dalla Porta Nera)

Visto l'eccessivo affollamento sui canaponi della normale si decide di salire per la parete ovest che per facili pendii con inclinazione massima sui 50° porta velocemente a seconda dell'uscita sulla rocciosa anticima con Madonna o sulla ghiacciata cima. Il tempo è veramente ottimo tanto da riuscire a salire senza guanti :-).

(Weisshorn dal Polluce)
(Io in vetta al Polluce)
(Scendendo dal Polluce)

Al momento di scendere il gruppo decide di scendere per i grossi canaponi della normale ma io di perdere tempo in colonna non ne ho proprio voglia quindi, abbandonando dalla cordata Michele, con Luca scendiamo da dove siamo saliti e dopo una breve pausa per riprendere energia bevendo e mangiando ci incamminiamo verso la Roccia Nera.

(Luca alla Porta Nera)
(Alpinisti sul ghiacciaio)
(Luca salendo alla Roccia Nera)
(Luca salendo alla Roccia Nera)

Attraversando cautamente alcuni grandi crepacci, raggiunto il bivacco Rossi e Volante situato a 3750 m, incominciamo a salire il facile pendio con inclinazione massima di 45° fino a raggiungere la nevosa cima dove fortunatamente incontriamo solo 2 svizzeri che assorti nei loro pensieri stanno godendo lo splendido panorama sulle cime più alte del Monte Rosa.

(Il gemello del Breithorn)
(Io e Luca sulla Roccia Nera)
(Le cime del Monte Rosa)
(Monte Bianco dalla Roccia Nera)

Controvolgia iniziamo la discesa che ci porta al rifugio guide d'Ayas da dove, dopo un lauto pranzo, ci aspettano almeno un paio d'ore di cammino per tornare al punto di partenza.

(La lunga dorsale scendendo al pian di Verra)
(Lago Blu)

Val d'Aosta aspettaci che a breve torneremo :-D